martedì 8 maggio 2012

Il portavoce degli indignati: Beppe Grillo


Il Movimento 5 stelle del cabarettista Beppe Grillo si fa avanti nella politica italiana

di Philippe Ridet
Pubblicato in Francia il 04.05.2012
Traduzione di Claudia Marruccelli

 
Età media? 30 anni. La loro modalità di comunicazione? Internet. I loro slogan? "Trasparenza" e "onestà". Il costo della campagna elettorale? 1200 euro. A Frosinone, una città di 45.000 abitanti, 80 chilometri a sud di Roma, sono circa 20 i giovani a entrare per la prima volta in campo nella politica, sotto i colori del Movimento 5 stelle, fondato nell'ottobre del 2009 dal comico e blogger più famoso d’Italia, Beppe Grillo. L'ultimo dei tanti partiti politici italiani presenterà alcune liste in 100 altre città in occasione delle elezioni comunali parziali che si svolgono il 6 e 7 maggio (secondo turno due settimane più tardi) in circa 1000 comuni, in cui quasi 10 milioni di italiani sono chiamati voto.

Enrica Segneri, 30 anni, è a capolista a Frosinone. La sua carriera è tipica in un paese dove la disoccupazione è in continuo aumento. Studi universitari con specializzazione, lavoretti, un'esperienza sfortunata di lavoro all’estero a Dublino dove la crisi la raggiunge, rientro a  Frosinone, di nuovi posti di lavoro temporanei e poi la disoccupazione. "Non ho mai fatto parte prima di una fazione politica, dice. Berlusconi mi ha fatto venire  per sempre il disgusto per la destra. La sinistra è morta e la corruzione regna ovunque. Beppe Grillo è la rottura assoluta."


Invettive e errori

Nell’Italia postberlusconiana, dove i confini tra i tre principali partiti di destra, sinistra e centro sono scomparsi grazie al sostegno che danno alla misure di austerità del governo guidato da Mario Monti, Beppe Grillo e le sue liste "anti-politica" possono generare un risultato a sorpresa. L'ondata di corruzione che sommerge l'intera classe politica porta acqua al mulino di questo provocatore, che attraversa l’Italia viaggiando in camper, ripetendo le sue invettive contro i corrotti e il rigore. Rischiando qualche scivolata di cattivo gusto a Palermo quando afferma che "la mafia, lei non strangola le sue vittime come fa il governo".


Ma il successo è alle porte,  al punto che i sondaggisti prevedono circa l'8% dei voti. Beppe Grillo, che non accetta alcun dibattito aperto in televisione, ha saputo recuperare i delusi in ogni campo, i disgustati dal sistema, le vittime della crisi, in poche parole “gli indignati ”made in Italy. La modalità di adesione facilita le iscrizioni al movimento, che non ha né sedi né  strutture fisse, si accontenta di “etichettare” le liste i cui membri si impegnano a rispettare una serie di regole e condizioni tra cui quella che nessun candidato potrà ricoprire più di due mandati in tutta la sua vita, e che tutti devono avere la fedina penale pulita. Dopo di che, ciascuno è organizzato come meglio crede nel suo territorio: "Beppe Grillo è il nostro porta voce, assicura Enrica Segneri Ma noi ci facciamo il nostro programma come vogliamo.». "In un primo momento, gli altri politici locali ci guardavano come degli alieni", ha detto Luca Frusone. "Nelle discussioni nelle TV locali, gli altri candidati facevano finta di non sapere il mio nome", ribatte divertita Enrica Segneri. Il loro obiettivo: superare il 4% dei voti per eleggere almeno un consigliere. "Sarà il nostro cavallo di Troia per ottenere un sindaco", ci credono, convinti di aver già cambiato il modo di fare politica. La loro campagna doveva concludersi  venerdì 4 maggio con un concerto: "Ma soprattutto, senza nessun discorso, i comizi politici sono roba vecchia.».

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